Apprendimento

Il testo a seguire in questa pagina è frutto di un riassunto e di una rielaborazione degli appunti che ho preso durante le lezioni del corso di Didattica generale tenute dal prof. Pier Giuseppe Rossi presso l’Università degli Studi di Macerata nell’a.a. 2008/09. Tali appunti sono stati rielaborati avendo come punto di riferimento anche il testo di Rossi & Toppano, Progettare nella società della conoscenza (Carocci Editore, 2009).

Apprendimento

L’apprendimento è un processo determinato dal soggetto che apprende, durante il quale modifica sé stesso e le proprie mappe mentali. Consiste nella costruzione di patterns, cioè schemi, modelli, nei quali l’individuo collega esperienze, percezioni e contenuti.

Un input esterno, un evento nella definizione del filosofo francese Edgar Morin (1921 – /), genera disequilibrio, instabilità e crisi ed attiva un meccanismo di riorganizzazione interna.

Dato che la conoscenza veste una trama reticolare e non può essere concepita solo come una sommatoria di elementi, attraverso un significativo processo d’apprendimento l’individuo non accumula saperi, ma utilizza questi per ristrutturare la propria rete concettuale. La costruzione di conoscenza è un’operazione rizomatica, con la quale informazioni, nozioni ed emozioni vengono continuamente interconnesse fra loro.

Affinché ciò avvenga in maniera significativa, l’input esterno deve essere vissuto in maniera cosciente come elemento di disequilibrio. Infatti, l’apprendimento è un percorso consapevole del soggetto.

Secondo il filosofo logico austriaco Ludwig Wittgenstein (1889-1951), la conoscenza si basa su un percorso di riattraversamenti (criss cross landescape), grazie al quale si percorre uno stesso territorio seguendo prospettive diverse. Il cambiamento di prospettiva permette una visione tridimensionale dei concetti ed un effettivo apprendimento.

L’intellettuale russo Lev Semënovič Vygotskij (1896-1934) sosteneva che l’apprendimento avvenisse nella cosiddetta Zona di Sviluppo Prossimale (ZSP), un territorio vicino alla conoscenza già posseduta. Le informazioni pregresse, immagazzinate nella ZSP, fungono da ponte per istaurare analogie con i nuovi contenuti ed esplorare l’ignoto.

A mio parere, il concetto di ZSP si rivela fondamentale per progettare qualsiasi azione didattica: gli alunni lavorano su conoscenze, abilità e competenze leggermene superiori alla loro portata, ma che possono essere acquisite proprio grazie alla vicinanza con le conoscenze, le abilità e le competenze già possedute.

L’apprendimento significativo si oppone all’apprendimento meccanico dove le informazioni sono veicolate dal docente e non possono essere modificate dal discente per integrarle ad informazioni precedenti o per negoziarne socialmente il significato.

Apprendimento formale, non formale, informale

L’apprendimento viene classificato in tre categorie sulla base:

  • del contesto in cui avviene;
  • della possibilità che comporti o meno un riconoscimento (diploma, attestato, ecc.);
  • della presenza o meno di intenzionalità da parte del soggetto che apprende.

Apprendimento formale

L’apprendimento formale si sviluppa all’interno di un contesto strutturato e organizzato (scuola, corsi di formazione); conduce ad una forma di riconoscimento ufficiale; è un processo attivato intenzionalmente.

Apprendimento non formale

L’apprendimento non formale si svolge al di fuori delle principali strutture di istruzione e formazione, sul luogo di lavoro o all’interno di attività di gruppi della società civile; di solito non porta a certificati ufficiali; è comunque intenzionale.

Apprendimento informale

L’apprendimento informale è il corollario naturale della vita quotidiana, il risultato delle attività quotidiane connesse a lavoro, famiglia e tempo libero; nella maggior parte dei casi non è intenzionale e può essere incidentale o legato all’esperienza diretta.

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