L’organizzazione del Curricolo

Dalle indicazioni al Curricolo

La comunità professionale è chiamata a contestualizzare le Indicazioni nazionali, elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione. Il Curricolo di istituto è espressione della libertà di insegnamento (art. 33 Cost.) e dell’autonomia scolastica (DPR 275/1999) ed esplicita le scelte della comunità e l’identità d’Istituto.

Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano Triennale dell’Offerta Formativa con riferimento al profilo dello studente, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze e agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina.

A partire dal curricolo, i docenti individuano scelte didattiche, strategie, esperienze di apprendimento, con attenzione all’integrazione e/o aggregazione fra le discipline.

Discipline

Le discipline sono storicamente separate l’una dall’altra da confini convenzionali che non hanno alcun riscontro con l’unitarietà dei processi di apprendimento. Inoltre, le stesse sono caratterizzate da complessità e vaste aree di connessione che rendono improponibili rigide separazioni.

Pertanto, nelle Indicazioni le discipline non sono aggregate in aree precostituite (novità rispetto alle Indicazioni del 2007) per non favorire un’affinità più intensa tra alcune rispetto ad altre, volendo invece rafforzare la trasversalità, le interconnessioni e l’unitarietà del loro insegnamento.

Sul piano organizzativo e didattico, è rimessa all’autonoma valutazione di ogni scuola la definizione di aree o assi, funzionali all’ottimizzazione delle risorse.

10 discipline, punti di vista, modalità di conoscenza, chiavi interpretative della realtà, sono obbligatorie nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado:

  • italiano
  • lingua inglese (e seconda lingua comunitaria alla secondaria)
  • storia
  • geografia
  • matematica
  • scienze
  • musica
  • arte e immagine
  • educazione fisica
  • tecnologia

Continuità e unitarietà del Curricolo

La presenza, sempre più diffusa, degli Istituti Comprensivi (Legge 111/2011), consente la progettazione di un unico curricolo verticale dai tre ai quattordici anni, abbracciando tre tipologie di scuola comunque caratterizzate ciascuna da una specifica identità educativa e professionale (novità rispetto alle Indicazioni del 2007, poiché è inclusa anche la Scuola dell’Infanzia).

La stesura di un unico testo sottolinea la dimensione verticale del curricolo che deve saldare unitariamente i tre segmenti formativi.

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Al termine della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di primo grado, sono fissati i Traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di esperienza per l’Infanzia e alle discipline per gli altri due ordini di scuola.

Nella scuola del primo ciclo (Primaria e Secondaria di primo grado), nella loro scansione temporale i traguardi:

  • sono prescrittivi, cioè sono riferimenti ineludibili per gli insegnanti;
  • costituiscono i criteri per la valutazione delle competenze attese, affinché ogni alunno possa conseguirli a garanzia dell’unità del sistema nazionale e delle qualità del servizio.

Obiettivi di apprendimento

Gli Obiettivi di apprendimento individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze.

Sono organizzati in nuclei tematici e sono definiti in relazione a periodi didattici lunghi:

  • al termine del triennio per la Scuola dell’Infanzia;
  • al termine del triennio e del quinquennio per la Scuola Primaria per le discipline: Italiano, Inglese, Storia, Geografia, Matematica e Scienze;
  • al termine del quinquennio per la Scuola Primaria per le discipline: Tecnologia, Arte e immagine, Musica ed Educazione fisica;
  • al termine del triennio per la Scuola Secondaria di primo grado.

Valutazione

Ai docenti spetta la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione e la scelta dei relativi strumenti. Le verifiche e le valutazioni, intermedie e finali, devono essere coerenti con i traguardi e gli obiettivi previsti dalle Indicazioni. A studenti e famiglie è assicurata un’informazione tempestiva e trasparente sui criteri e sui risultati delle valutazioni.

Alle istituzioni scolastiche spetta la responsabilità dell’autovalutazione, per riflettere sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica (RAV, PdM).

Il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV: INVALSI, INDIRE, contingente ispettivo) rileva la qualità dell’intero sistema scolastico fornendo alla comunità, al parlamento e al governo informazioni circa la salute e le criticità del nostro sistema di istruzione (rendicontazione sociale).

Certificazione delle competenze

Le comunità professionali, sulla base dell’autonomia didattica, progettano percorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze (previste nel Profilo dello studente). Occorre prestare attenzione a come ogni studente orchestra le proprie risorse per affrontare le situazioni della realtà quotidiana.

La certificazione delle competenze, a seguito di una regolare osservazione, documentazione e valutazione, è prevista al termine della Scuola Primaria e al termine della Secondaria di primo grado, attraverso i modelli adottati a livello nazionale (novità rispetto alle Indicazioni del 2004 e a quelle delle 2007), così come già stabilito nell’art.8 del D.P.R. 122/2009.

Una scuola di tutti e di ciascuno

La scuola italiana sviluppa la propria azione educativa con attenzione all’inclusione degli alunni con disabilità o bisogni educativi speciali e all’integrazione delle diverse culture (valore della diversità).

Importanti documenti normativi per l’inclusione scolastica sono: le Linee guida per gli alunni con disabilità del 2009, le Linee guida per gli alunni con DSA del 2011, i successivi strumenti di intervento per gli alunni con BES del 2012 e le Linee guida per gli alunni stranieri del 2014.

Comunità educativa, comunità professionale, cittadinanza

Ogni scuola vive e opera come comunità, dove cooperano studenti, docenti e genitori.

La comunità professionale dei docenti svolge attività di studio, formazione e ricerca, coordinata dal Dirigente Scolastico.

© ChiaraOnori 2020

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